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FLYING ON

IN ANTARTIDE CON LE FORZE ARMATE

Diciotto militari italiani delle Forze Armate prenderanno prenderanno parte alla 37ª campagna in Antartide 2021-2022, della durata di quattro mesi, con 220 tra tecnici e ricercatori impegnati in oltre 50 progetti di ricerca presso le stazioni Mario Zucchelli e Concordia, sulla nave italiana per la ricerca oceanografica Laura Bassi e presso alcune basi straniere.

L’Aeronautica Militare contribuisce alla spedizione con un velivolo da trasporto C-130J della 46ª Brigata Aerea, con equipaggi addestrati ad operare in condizioni climatiche ed ambientali estreme (nel caso specifico su piste ghiacciate-atterraggio sul pack), che effettuerà i collegamenti tra Christchurch (Nuova Zelanda), la base italiana MZS e quella statunitense di McMurdo, assicurando il trasporto di passeggeri e materiali in funzione delle esigenze rappresentate da ENEAA supporto di questa operazione saranno impiegati 40 militari della 46^ Brigata Aerea di base a Christchurch.

La Forza Armata partecipa inoltre con due ufficiali meteorologi. La partecipazione dei previsori meteo dell’AM alle spedizioni in Antartide è una tradizione ormai consolidata fin dal 1986. Il personale meteo dell’Aeronautica Militare è chiamato a svolgere un ruolo estremamente delicato. Le previsioni del tempo giocano un ruolo spesso determinante per l’efficace pianificazione delle molteplici attività che coinvolgono sia la base italiana Mario Zucchelli, sia quella italo-francese Concordia, situata sul plateau antartico a 3320 metri di quota. Le previsioni meteorologiche garantiscono, infatti, lo svolgimento in sicurezza delle operazioni aeree dedicate al trasporto del personale scientifico nonché alle operazioni navali e alle traversate del plateau che consentono di rifornire la base Concordia per la campagna invernale.

L’avversità del tempo e del clima in Antartide non è solo riferita alla temperatura dell’aria, quasi costantemente sotto lo zero, ma anche a quella del mare, anch’essa negativa di circa 1,8°C, con notevole impatto sulle attività di ricerca subacquea. Altro parametro da non trascurare è il vento: in Antartide per gran parte dell’anno si formano fortissime “correnti catabatiche”, venti che discendono dal plateau verso la costa per effetto di gravità, tra i più intensi mai misurati sull’intero pianeta, capaci di superare anche i 300 km/h. In questo quadro, già di per sé complesso, bisogna poi tener conto delle non frequenti ma talvolta abbondanti nevicate che costringono il personale della base a “lavori straordinari” di sgombero neve.

La collaborazione, oltre che una rinnovata sinergia in grado di mettere a disposizione del Sistema Paese e della comunità scientifica nazionale ed internazionale competenze e capacità peculiari della Forza Armata, costituisce anche un’importante opportunità addestrativa ed operativa per l’Aeronautica Militare, chiamata a proiettare personale e mezzi in un contesto caratterizzato da condizioni climatiche ed ambientali molto complesse, talvolta estreme, come quelle presenti in Antartide.

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